Andare a camminare da soli in montagna o tra i boschi dona un senso di libertà unico, ma va affrontato con prudenza e consapevolezza dei propri limiti. Ecco alcuni consigli fondamentali per evitare di trovarsi in guai seri e godersi appieno un trekking in solitaria.
Nonostante il Soccorso Alpino sconsigli di praticare l’escursionismo in solitaria, poiché “la fascia di rischio si eleva notevolmente, in quanto possono presentarsi variabili non ipotizzabili, con conseguenti complicazioni e difficoltà da gestire, molto più numerose rispetto a quando si è in gruppo“, l’escursionismo in solitaria è comunque diffuso ed alcuni trekker lo prediligono o lo alternano a quello in gruppo.
Consigli utili per il trekking in solitaria:
1) informare sempre qualcuno della zona dove ci si vuole recare e dell’orario previsto per il ritorno;
2) imparare a leggere e consultare le mappe cartacee
3) metere in conto gli imprevisti tecnoligici – assenza di segnale o batteria scarica dello smartphone
4) conoscere le previsioni meteo
5) fare particolare attenzione ai corsi d’acqua
6) dotarsi di zainetto con kit di base di prontosoccorso e di sopravvivenza
7) munirsi di fischietto, di bussola, GPS, corda, torcia, lampada frontale e ascia multifunzionale
8) utilizzare un equipaggiamento protettivo per il trekking che sia particolarmente visibile e non mimetico
Per il soccorso in montagna è necessario chiamare il numero 118 o il numero unico di emergenza 112.
Quando ci si dovesse smarrire, perdendo il senso dell’orientamento nel bosco, ricordare di cercare una zona in cui si possa essere visibili dall’alto e tentare di chiamare i soccorsi. Può essere utile anche il 115 per comunicare con la sala operativa del Comando Provinciale della zona dei Vigili del Fuoco.